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lunedì 1 maggio 2023

Recensione: "La canzone di Achille"- Madeline Miller

 Buongiorno lettori💗💗

Vi porto una storia bellissima, finita qualche ora fa. Una storia viva ed emozionante che va oltre la famosa epopea di guerra. Il romanzo ripercorre la storia di Achille e Patroclo, dall'esilio di Patroclo adolescente all'incontro con Achille, per poi narrare l'addestramento dei due con il centauro Chirone, l'amore che nasce tra i due principi, la guerra di Troia e infine la morte e il successivo incontro nell'Ade dei due eroi.

Il libro descrive magistralmente l’amicizia tra i due eroi che si trasforma poi in amore e la loro morte, che li unisce per sempre con le loro ceneri mischiate in una sola urna. Il figlio prediletto del re Peleo, il "migliore tra i greci", e il giovane figlio di Menezio in esilio a Ftia, voce narrante del racconto, crescono assieme prima di diventare amanti. Un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Tra le pagine scorre la vita dei due protagonisti in direzioni uguali e contrarie: la crescita eroica del possente Achille, dalla bellezza semidivina, e quella all’ombra del gracile e poco promettente Patroclo.

 I due diverranno amici, ma il sentimento d’amore prevarrà sulla semplice amicizia. Il loro rapporto sarà oscurato dalla ninfa Teti, madre di Achille, in quanto il prediletto sceglierà come compagno di battaglia proprio l’esule Patroclo.



In una cornice di vizi e tentazioni, Dei e sotterfugi, mito e morte, i due si addestreranno insieme e insieme arriveranno alla famosa Guerra di Troia, di cui Patroclo narrerà l’inquietudine e l’efferatezza. Il ritmo incalzante dell’avvicendarsi della guerra culminerà nella morte dei due uomini. La morte di Patroclo avverrà per mano di Ettore, e Achille distrutto dal dolore, si rifarà per giorni sul corpo esangue dell’assassino troiano. E tra le pagine troviamo proprio questo, un canto d'amore per Achille, tramite la voce del suo amante. Patroclo non può fare altro che  farsi guidare da quest’amore totalizzante che lo porterà a prendere il posto di Achille in battaglia pur non avendo la sua stessa forzaEntrambi vivono il dolore della profezia che non può essere arrestata.📚

La reazione di Achille alla notizia della morte dell’amato è struggente:

«Achille fa scattare la mano per agguantare la spada e tagliarsi la gola. È solo quando la solleva vuota che ricorda: ha dato la spada a me. Poi Antiloco gli sta bloccando i polsi, e gli uomini stanno parlando. Achille non vede altro che il tessuto macchiato di sangue. Con un ruggito, spinge via Antiloco, atterra Menelao. Poi si getta sul corpo. La consapevolezza sale violenta in lui, soffocandogli il respiro. Un urlo, che lacera ogni cosa che trova sulla sua strada per uscire. E poi un altro, e un altro. Achille si afferra i capelli con le mani e se li strappa dal cranio. Ciocche dorate cadono sul corpo insanguinato. Patroclo, dice, Patroclo. Patroclo. Ancora e ancora, e alla fine il nome diventa soltanto suono. […] Ma dovrebbe lasciarmi andare. E non può farlo. Mi tiene così stretto che riesco a sentire il debole battito del suo petto, come le ali di una falena. Un’eco, l’ultimo brandello di spirito ancora imbrigliato al mio corpo. Un tormento.
Briseide corre verso di noi, il viso contorto. Si china sul corpo, i suoi adorabili occhi scuri che stillano acqua tiepida come una pioggia estiva. Si copre il volto con le mani e geme. Achille non la guarda. Non la vede nemmeno. Si alza.
«Chi è stato?» La sua voce è una cosa terribile, schiacciata e in frantumi.
«Ettore» dice Menelao. Achille afferra la sua gigantesca lancia di frassino, e cerca di divincolarsi dalle braccia che lo trattengono.
Odisseo lo afferra per le spalle. «Domani» dice. «Ora è dentro le mura. Domani. Ascoltami, Pelide. Domani lo ucciderai. Te lo giuro. Adesso devi mangiare, e riposarti.»
Achille piange. Mi culla, e non mangia, non proferisce parola che non sia il mio nome. Vedo il suo viso come attraverso l’acqua, come un pesce vede il sole. Le sue lacrime cadono, ma non posso asciugarle. Questo adesso è il mio elemento, la mezza vita di uno spirito non ancora sepolto.»

E' impossibile non restare ammaliati dalla scrittura della Miller: accattivante, mai banale, e che riesce a trasportare in luoghi lontani e inesplorati. 

Buona lettura📚