venerdì 2 giugno 2023

Recensione: "Le ragazze immortali"- Kiran Millwood Hargrave

 Buongiorno lettori🌺📖

Oggi vi porto la recensione di un fantasy autoconclusivo su cui avevo alte aspettative, ma che non è stato come pensavo. La storia dovrebbe essere ispirata Dracula e, in particolar modo, alle tre mogli che lui avrebbe all'interno del castello (leggenda alimentata da Dracula di Stoker).

Le gemelle Lil e Kizzy stanno per compiere diciassette anni, ed entro poche ore arriverà per loro il giorno della divinazione: l'Anziana Charani svelerà alle ragazze quale destino le aspetta. Ma non faranno in tempo a partecipare alla cerimonia perché il crudele Boier Valcar le fa rapire per farne le sue schiave. Costretta a lavorare nelle cucine del castello, un luogo tutt'altro che accogliente, Lil trova conforto nell'incontro con Mira, una compagna di sventura verso cui si sente attratta in un modo mai provato prima. E lì sente parlare del Drago, che ricorda la terribile figura mitologica di cui raccontano le antiche leggende, un mostro a cui si portano in offerta giovani ragazze. Forse Lil e Kizzy non avranno la loro cerimonia di divinazione, ma le gemelle stanno per scoprire comunque il loro destino. 🌺📖

"L’indomani sarebbe stato il nostro diciassettesimo compleanno, il giorno della divinazione. Il giorno in cui l’Anziana Charani avrebbe aperto la sua mano contorta per accogliere i nostri palmi e svelarci cosa ci avrebbe riservato il futuro. Per parte mia, avevo i nervi tesi come corde di violino e la sensazione che nelle vene mi scorressero frammenti di vetro; Kizzy invece non vedeva l’ora."

Il romanzo è stato concepito come un retelling sulle mogli di Dracula e in particolare di come sono finite al castello, ricordando al lettore che prima di essere vampiri centenari erano donne, con delle storie personali e una vita. Entrambe le protagoniste nate dalla penna di Millwood Hargrave sono forti, scritte con intelligenza e non cadono negli stereotipi del genere. Lil è un' eroina docile, mentre Lizzy è più selvaggia, ma entrambe sono lottatrici, devono lottare con il ruolo che gli è stato affidato. Per la loro libertà di essere e di pensare. Tuttavia si parla soltanto di due delle tre donne e viene narrata solo la parte prima della vita da vampire insieme al passato di due di loro, Lil e Kizzy, di cui avrei preferito leggere soltanto per dare contesto ai due personaggi. Ho apprezzato che i capitoli fossero brevi, che l’autrice mantenesse la loro storia abbastanza bene, tanto che questa come una prima lettura per un giovane lettore la consiglierei volentieri. 🌺📖



L’unico spunto interessante è la discriminazione attuata dagli Stanziali contro i Viaggiatori e questo è un chiaro riferimento alla comunità nomade, ma non c’è grossa introspezione psicologica ed emotiva nei personaggi, probabilmente anche perché non vi è tempo di soffermarcisi, visti gli eventi che si susseguono veloci in un arco temporale abbastanza ristretto. 🌺📖

Ho trovato la storia d’amore saffica un po’ troppo forzata e velocizzata: non ho avuto il tempo di empatizzare o di capire come le due si fossero piaciute in così poco tempo; un’occasione mancata.  Le mogli di Dracula compaiono tutte e tre insieme solamente alle ultimissime pagine e la tematica vampiresca è gestita in maniera frettolosa nelle ultime 50-100 pagine con dei rimandi piuttosto evidenti ad altre serie. E’ davvero un peccato, perché più che una storia di vampiri è un bel romanzo fantasy scritto bene, ma che prometteva altro🌺📖

Buona lettura 🌺📖

martedì 23 maggio 2023

Recensione: "Il Maestro e Margherita"- Michail Bulgakov

Buonasera lettori 💓

siamo di nuovo qui con una lettura tutta classica. Ebbene sì! Sono entrata a far parte di ben due gruppi di lettura e uno di questi propone classici. Questo mese siamo finiti in Russia, non quella dei giorni nostri ma la Russia di Stalin

"Un miracolo che ognuno deve salutare con commozione". Così Eugenio Montale accoglieva nel 1967 il romanzo postumo che consacrava di colpo Bulgakov, fino ad allora sconosciuto, tra i grandi scrittori russi del Novecento, e forniva un quadro indimenticabile della Russia di Stalin. Nella Mosca degli anni '30 arriva Satana in persona e sotto le spoglie di un esperto di magia nera, accende una girandola di eventi tragicomici. 💓

Il romanzo si svolge su due principali piani narrativi paralleli, ai quali corrispondono due differenti ambientazioni storico-geografiche: la prima di queste è la Mosca degli anni '30 in cui si trova in visita Satana nei panni di Woland, un misterioso professore straniero, esperto di magia nera, attorniato da una cricca di personaggi alquanto particolari: il valletto Korov'ev detto Fagotto, un ex-maestro di cappella sempre vestito con abiti grotteschi, il gatto Behemoth, il sicario Azazzello. il pallido Abadonna, con il suo sguardo mortale, e la strega Hella.  L'arrivo del gruppo porta scompiglio non solo fra i membri di un'importante associazione letteraria sovietica, ma in tutta Mosca. La seconda storia, che si sviluppa nel corso dell'intero romanzo interrompendo la narrazione principale dei fatti di Mosca, rievoca gli avvenimenti accaduti a Gerusalemme durante il periodo pasquale al tempo di Ponzio Pilato. 💓

Possiamo dire che scrittore è stato in grado di criticare l'Unione Sovietica in maniera velata, utilizzando una storia fantastica, per non destare sospetti e per non incorrere in una censura. L'idea e la forza rivoluzionaria del libro, che è contemporaneo a Stalin e alla Urss, ma che si pone come critica a quest'ultima, sono fenomenali. Lo scrittore, utilizzando il pretesto narrativo del Diavolo che arriva a Mosca, ha voluto fare una forte critica alla società del comunismo sovietico e ai scrittori del periodo. Bulgakov critica la chiusura della società sovietica, la complessa burocrazia e la sua povertà. Nel romanzo il Diavolo visto come portatore di male qui appare, invece, come la persona che attua la vendetta dell’autore.
Ma l'opera, che gira attorno a personaggi fantastici e fantasmagorici, spesso ha dei periodi lunghi, contorti ed estremamente tediosi. E' un libro che merita tantissimo per la forza rivoluzionaria, ma la storia è molto lenta, si fa fatica ad ingranare e ha spesso parti che avrei saltato volentieri. 



Il romanzo è scritto in tono umoristico anche se il linguaggio è molto complicato. Il narratore racconta in terza persona, è estraneo alla vicenda tranne quando nella seconda parte del libro si rivolge direttamente al lettore, ed è onnisciente. Un aspetto che ho trovato interessante nella struttura del romanzo è  stato l'andamento quasi in parallelo nelle due storie raccontate, ossia la storia nella Mosca contemporanea e la storia nella Gerusalemme al tempo di Gesù. Entrambe le storie si svolgono nell'arco di pochi giorni e si concludono di domenica. 💓

Il messaggio bellissimo del Diavolo che va Mosca non per portare il male, ma per smascherarlo perchè intrinseco nell'uomo è la cosa che mi rimarrà di questo romanzo.

Consigliato solo se si contestualizza.

Buona lettura

lunedì 1 maggio 2023

Recensione: "La canzone di Achille"- Madeline Miller

 Buongiorno lettori💗💗

Vi porto una storia bellissima, finita qualche ora fa. Una storia viva ed emozionante che va oltre la famosa epopea di guerra. Il romanzo ripercorre la storia di Achille e Patroclo, dall'esilio di Patroclo adolescente all'incontro con Achille, per poi narrare l'addestramento dei due con il centauro Chirone, l'amore che nasce tra i due principi, la guerra di Troia e infine la morte e il successivo incontro nell'Ade dei due eroi.

Il libro descrive magistralmente l’amicizia tra i due eroi che si trasforma poi in amore e la loro morte, che li unisce per sempre con le loro ceneri mischiate in una sola urna. Il figlio prediletto del re Peleo, il "migliore tra i greci", e il giovane figlio di Menezio in esilio a Ftia, voce narrante del racconto, crescono assieme prima di diventare amanti. Un legame tra uomini spogliato da ogni morbosità e restituito alla naturalezza con cui i greci antichi riconobbero e accettarono l'omosessualità. Tra le pagine scorre la vita dei due protagonisti in direzioni uguali e contrarie: la crescita eroica del possente Achille, dalla bellezza semidivina, e quella all’ombra del gracile e poco promettente Patroclo.

 I due diverranno amici, ma il sentimento d’amore prevarrà sulla semplice amicizia. Il loro rapporto sarà oscurato dalla ninfa Teti, madre di Achille, in quanto il prediletto sceglierà come compagno di battaglia proprio l’esule Patroclo.



In una cornice di vizi e tentazioni, Dei e sotterfugi, mito e morte, i due si addestreranno insieme e insieme arriveranno alla famosa Guerra di Troia, di cui Patroclo narrerà l’inquietudine e l’efferatezza. Il ritmo incalzante dell’avvicendarsi della guerra culminerà nella morte dei due uomini. La morte di Patroclo avverrà per mano di Ettore, e Achille distrutto dal dolore, si rifarà per giorni sul corpo esangue dell’assassino troiano. E tra le pagine troviamo proprio questo, un canto d'amore per Achille, tramite la voce del suo amante. Patroclo non può fare altro che  farsi guidare da quest’amore totalizzante che lo porterà a prendere il posto di Achille in battaglia pur non avendo la sua stessa forzaEntrambi vivono il dolore della profezia che non può essere arrestata.📚

La reazione di Achille alla notizia della morte dell’amato è struggente:

«Achille fa scattare la mano per agguantare la spada e tagliarsi la gola. È solo quando la solleva vuota che ricorda: ha dato la spada a me. Poi Antiloco gli sta bloccando i polsi, e gli uomini stanno parlando. Achille non vede altro che il tessuto macchiato di sangue. Con un ruggito, spinge via Antiloco, atterra Menelao. Poi si getta sul corpo. La consapevolezza sale violenta in lui, soffocandogli il respiro. Un urlo, che lacera ogni cosa che trova sulla sua strada per uscire. E poi un altro, e un altro. Achille si afferra i capelli con le mani e se li strappa dal cranio. Ciocche dorate cadono sul corpo insanguinato. Patroclo, dice, Patroclo. Patroclo. Ancora e ancora, e alla fine il nome diventa soltanto suono. […] Ma dovrebbe lasciarmi andare. E non può farlo. Mi tiene così stretto che riesco a sentire il debole battito del suo petto, come le ali di una falena. Un’eco, l’ultimo brandello di spirito ancora imbrigliato al mio corpo. Un tormento.
Briseide corre verso di noi, il viso contorto. Si china sul corpo, i suoi adorabili occhi scuri che stillano acqua tiepida come una pioggia estiva. Si copre il volto con le mani e geme. Achille non la guarda. Non la vede nemmeno. Si alza.
«Chi è stato?» La sua voce è una cosa terribile, schiacciata e in frantumi.
«Ettore» dice Menelao. Achille afferra la sua gigantesca lancia di frassino, e cerca di divincolarsi dalle braccia che lo trattengono.
Odisseo lo afferra per le spalle. «Domani» dice. «Ora è dentro le mura. Domani. Ascoltami, Pelide. Domani lo ucciderai. Te lo giuro. Adesso devi mangiare, e riposarti.»
Achille piange. Mi culla, e non mangia, non proferisce parola che non sia il mio nome. Vedo il suo viso come attraverso l’acqua, come un pesce vede il sole. Le sue lacrime cadono, ma non posso asciugarle. Questo adesso è il mio elemento, la mezza vita di uno spirito non ancora sepolto.»

E' impossibile non restare ammaliati dalla scrittura della Miller: accattivante, mai banale, e che riesce a trasportare in luoghi lontani e inesplorati. 

Buona lettura📚