giovedì 6 luglio 2023

Recensione: " I Dolori Del Giovane Werther" - Goethe

Buonasera lettori💕💓

Stasera vi porto una recensione veloce su un classico. Non avevo mai letto nulla di Goethe, a parte qualche stralcio del Faust (che mi piace molto), però direi che con questo romanzo ho un po' sbagliato, nel senso che non mi è piaciuto particolarmente.📚📚

Penso che ci siano classici non adatti a tutti, e forse questo non lo è per me perché, pur contestualizzando il libro all'interno dell'epoca in cui è stato scritto ( cosa che suggerisco e faccio sempre), non ne trovo la bellezza. " I Dolori Del Giovane Werther" appartiene all'età giovanile di Goethe ed è considerato opera simbolo del movimento dello Sturm und Drang, anticipando molti temi che saranno propri del romanticismo tedesco. 

Il romanzo epistolare è ambientato nella Germania della seconda metà del ‘700. Werther, un ragazzo di buona famiglia, si è appena trasferito da un’importante città tedesca in un piccolo centro di campagna per sbrigare alcuni affari per la propria famiglia. Werther è un giovane colto, legge i grandi classici, ma non ha un lavoro perciò e si dedica all’ozio. Il giovane, per la sua cultura, la sua affabilità, il suo buon gusto è generalmente ben accettato da tutti, senza però riuscire, come egli stesso scrive nelle lettere all’amico Wihelm, a trovare un gruppo di amici. Il punto cruciale della narrazione è la conoscenza di Lotte: una sera Werther partecipa a un ballo presso una famiglia di nobili del posto e gli viene annunciato che farà conoscenza con una giovane e bella ragazza, tuttavia già promessa ad un altro uomo, Alberto. La notizia non sembra scuoterlo più di tanto, tuttavia la presentazione della ragazza lo colpisce e tra i due nasce un vero e proprio feeling. Werther comincia a provare un sentimento nuovo per la ragazza, un sentimento mai provato, che però cozzerà inevitabilmente con le consuetudini sociali allora vigenti.💓💝


“La razza umana è cosa uniforme. I più passano la maggior parte del tempo lavorando per vivere, e quel po' di libertà che resta loro, li tormenta al punto da cercare ogni mezzo per liberarsene.”

Il giovane finisce per farle visita quasi ogni giorno e nasce un amore vero e proprio, fatto di sguardi, intese, sospiri, e speranze da parte di Werther. Tuttavia, mentre Werther finisce col vedere in Lotte la sua donna ideale, Lotte non vede altro che un ottimo amico in lui. Verso la fine del primo libro Werther stesso descrive il suo amore per Lotte come una malattia incurabile, una passione irrefrenabile che va contro ogni regola, stabilita da secoli, di consuetudini sociali. Per tentare una guarigione interiore il giovane decide allora di allontanarsi, tuttavia è un tentativo inutile: l’ inverno lungo e gelido, le angherie dell’ambasciatore e la lontananza da Lotte lo fanno spegnere poco a poco, fino a che, all’inizio del secondo libro, non decide di ritornare, scusandosi con la madre per avere abbandonato la carriera, spinto dall’irrefrenabile amore per Lotte. Ma lei è sposata e il ritorno di Werther non può che turbare quell’ unione. Werther capisce che l’amore per Lotte è il solo filo per la sopravvivenza📚📓

Il motivo dominante de I dolori del giovane Werther è l'amore, tanto importante per il protagonista del romanzo quanto per l'autore Goethe. Werther rappresenta la calda passione, come sosteneva lo sturm und drang, l’irrazionalità del pensiero umano contro la razionalità che veniva sostenuta dall’Illuminismo. Altro elemento decisamente romantico è la natura tanto da arrivare ad affermare che la natura e Dio sono tanto strettamente congiunti che la natura può essere considerata come "l'abito vivente della divinità". La natura quindi è vivente, animata, considerata come una forza primordiale, conoscibile.💕💞

Ho trovato però tutto estremamente esasperante: il concetto dell'amore così estremizzato mi ha abbastanza disturbata, come il finale. Concepisco volentieri l'amore passionale, bruciante e totalizzante, ma il sacrificio di Werther è per me fine a sé stesso perché Lotte non lo ha mai visto diversamente da come invece lui immagina, anzi a volte sembra di essere solo nella sua testa piena di allucinazioni e immagini vivide della loro vita insieme, mai successa.


Buona lettura📓📕

domenica 4 giugno 2023

Recensione: "L'incubo di Hill House"- Shirley Jackson

 Buongiorno Lettori💓💓

Oggi vi porto una recensione su un romanzo gotico, uno dei più celebri di questa autrice, un romanzo dell'orrore, considerato uno tra le migliori storie di fantasmi. Leggerlo adesso magari non vi farà impressione, ho sentito tanti pareri che dicono che non succede nulla, che in fondo non viene descritto nessun fantasma. Ma come dico sempre l'opera va contestualizzata: siamo nel 1959 e l'autrice sceglie, più che di fare affidamento sui classici cliché delle letteratura dell'orrore, di muovere il terrore nel lettore usando la complessa relazione che si instaura tra i misteriosi avvenimenti nella casa e sulla psiche dei personaggi.📕📚🌺

"No, l'aspetto minaccioso del soprannaturale è che attacca la mente moderna dove è più debole, dove abbiamo rinunciato alla corazza protettiva della superstizione senza sostituirla con una difesa d'altro tipo. Nessuno di noi pensa razionalmente che sia stato un fantasma ad attraversare il giardino ieri notte, eppure di sicuro ieri notte a Hill House stava succedendo qualcosa, e il rifugio istintivo della mente - il dubbio - viene meno. Non possiamo dire: "È stata la mia immaginazione", perché c'erano altre tre persone.“

Protagonista del romanzo è Eleanor, una ragazza che da bambina è stata protagonista di un fenomeno di poltergeist, e che per questo è stata chiamata da un certo professor Montague, un antropologo interessato ai fenomeni paranormali, a trascorrere l'estate a Hill House, una casa che si suppone infestata. Montague pensa infatti che la presenza di alcuni sensitivi possa catalizzare meglio le presenze soprannaturali della casa, e per questo ha convocato diverse persone protagoniste a vario titolo di eventi paranormali: all'appuntamento, tuttavia, si presentano solo Eleanor, una ragazza spregiudicata e anticonformista, Theodora, e Luke Sanderson, ultimo erede dei proprietari di Hill House, un giovanotto spensierato e attraente che ha il compito di vigilare sulla proprietà. 📕📚🌺



Eleanor ha trascorso la giovinezza ad accudire la madre inferma: ora che la madre è morta, l'invito del professor Montague rappresenta la prima possibilità di andarsene di casa dopo una giovinezza infelice. Quando incontra Theodora e Luke, mentre crede da un lato di aver trovato finalmente degli amici e la possibilità di vivere una vita normale, dall'altro sviluppa con loro una relazione gelosa e piena di fobie. Intanto, Hill House si svela un luogo da incubo: la casa è costruita in modo strano, con impercettibili scarti nelle proporzioni e nelle inclinazioni di piani e angoli da generare fenomeni bizzarri, dalle porte che si chiudono senza che nessuno le tocchi a vaghi sentimenti di spaesamento e malessere generati da giochi ottici. Parallelamente, iniziano a verificarsi fenomeni paranormali: poltergeist, scritte sui muri che chiamano Eleanor, voci, presenze, apparizioni spettrali. L'autrice descrive i fenomeni di Hill House, generando un'inquietudine sottile, che conduce gradatamente i protagonisti ad esasperare le loro tensioni, ed Eleanor alla pazzia. 📕📚🌺

L'incubo di Hill House è un'opera di horror elegante e raffinata, costruita con uno stile allusivo e mai esplicito. In particolare, il finale è aperto a diverse interpretazioni: si può pensare, infatti, che i fenomeni di Hill House siano frutto della suggestione derivata dal luogo e che Eleanor, già prostrata psicologicamente, impazzisca, mentre i fenomeni verificatisi in precedenza non sarebbero altro che allucinazioni collettive generate dall'atmosfera tetra della casa. Se invece si accetta l'interpretazione soprannaturale, è possibile che le "presenze" di Hill House abbiano chiamato a sé Eleanor, fra i quattro la più suggestionabile.


Buona lettura📕📚🌺

venerdì 2 giugno 2023

Recensione: Trilogia della città di K"- Agota Kristof

Buongiorno lettori📕📖

Vi porto un'altra recensione su questo libro che per me è un cinque stelle pieno🌟🌟🌟🌟🌟

«Tutto ha inizio con due gemelli che una madre disperata è costretta ad affidare alla nonna, lontano da una grande città dove cadono le bombe e manca il cibo. Siamo in un paese dell’Est, ma né l’Ungheria né alcun luogo preciso vengono mai nominati. Un inizio folgorante che ci immette di colpo nel tempo atroce dell’ultima guerra raccontandolo come una metafora. La nonna è una “vecchia strega” sporca, avara e senza cuore e i due gemelli, indivisibili e intercambiabili quasi avessero un’anima sola, sono due piccoli maghi dalla prodigiosa intelligenza. Intorno a loro ruotano personaggi disegnati con pochi tratti scarni su uno sfondo di fame e di morte. Favola nera dove tutto è reso veloce ed essenziale da una scrittura limpida e asciutta che non lascia spazio alle divagazioni. Un avvenimento tira l’altro come se una mano misteriosa e ricca di sensualità li cavasse fuori dal cilindro di un prestigiatore crudele».📚

Durante una guerra non specificata e in un luogo non menzionato, ma che possiamo immaginare sia l'Ungheria del periodo tra la Seconda guerra mondiale e l'invasione russa, una madre porta i sue due gemelli a vivere in campagna con la nonna per proteggerli dai bombardamenti che imperversano in città. Conosciamo così Lucas e Klaus (nomi anagrammati che apprendiamo molto più avanti), due bambini con cui si empatizza, ma su cui ci si interroga continuamente, soprattutto in relazione ai tanti comportamenti che mettono in atto. E se da una parte ci troviamo trasportati teneramente verso di loro perché  la vecchia che li ospiterà non è una tenera nonnina, bensì una sporca e sudicia strega che li sottoporrà ad ogni sorta di angheria, dall'altra i gemelli sono strani, totalmente in simbiosi e immersi in un mondo a parte, anzi per poter sopravvivere nella realtà in cui sono capitati i due decidono di diventare più forti del male che li circonda, inventando riti di sopportazione del dolore che si infliggono reciprocamente, aumentandone progressivamente l’intensità. I gemelli sono come un'unica entità inscindibile, c'è un Noi narrante che potrebbe benissimo essere un Io e con il passare delle pagine questo Io diventa freddo, distaccato e relativamente cattivo perché sostiene di raccontare e scrivere ne "Il grande quaderno" solo i fatti reali, reagendo di conseguenza a quello che lo circonda. 📚

"Perché il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e di obiettività"

Il romanzo infatti è suddiviso in tre libri. Il primo è quello scritto dalla penna inesperta dei bimbi e ne ricalca lo stile acerbo: sembra di leggere il diario di due ragazzini, in cui raccontano le loro fatiche di crescere senza gli agi dell'infanzia e senza l'amore di una famiglia. Nel secondo e terzo libro, in un Paese occupato dalle armate straniere, i due gemelli scelgono due destini diversi: Lucas resta in patria, Klaus fugge nel mondo cosiddetto libero. E quando si ritroveranno, dovranno affrontare un Paese di macerie morali. Ormai adulti Lucas e Klaus non si rincontreranno che nella terza parte, quando ormai il lettore non sa più veramente chi sia uno o chi sia l’altro. O sono forse la stessa persona? Klaus ha inventato Lucas, o viceversa? O esistono entrambi veramente?. Perché l'autrice fa proprio questo: ci guida nella guerra e nella follia come se si trattasse di situazioni di ordinaria amministrazione, come se la guerra non fosse solo armi e ribellione, ma è anche povertà, fame, follia.📚



Il linguaggio scarno ed essenziale spoglia i personaggi di inibizioni e di emozioni, le persone che incontriamo e che fanno parte della vita dei gemelli sono ridotte all'essenziale: animali che devono sopravvivere e soddisfare le pulsioni principali. La scrittura non ammette repliche, è tangibile, concreta, senza mezzi termini.

"Gli dico che la vita è di un'inutilità totale, è nonsenso, aberrazione, sofferenza infinita, invenzione di un Non-Dio di una malvagità che supera l'immaginazione"

Questo libro è duro, deciso, potente, di quelli che suscitano fortissime sensazioni, commuove e indigna, emoziona e ci coinvolge in prima persona. Si vale di una prosa asciutta ed efficace, esauriente ed esaustiva, cruda, la sola che serve per sciorinare la vergogna di cui si scrive. Il solo linguaggio che si può usare per descrivere l'orrore della guerra.📚

Consigliato, buona lettura📚