venerdì 1 maggio 2020

Books Challenge #15. Un libro di almeno 350 pagine: "Non aspettare la notte" - Valentina D'Urbano

377. Il romanzo "Non aspettare la notte" ha 377 pagine che si leggono in una notte.
Sono rabbiose, sono coinvolgenti perché i protagonisti sono egoisti e amanti,  e in mezzo a colpe e fardelli che non gli appartengono c'è un destino inevitabile.
In una Roma afosa, in procinto di affrontare un'altra estate di turisti e caldo, Angelica trova la sua via di fuga: può rifugiarsi nella grande villa di campagna del nonno, a Borgo Gallico. Perché Angelica deve preparare gli esami di giurisprudenza, ma deve anche nascondersi dopo l'incidente, l'incidente che le ha segnato anima e corpo. Sua madre è morta, Angelica è come se lo fosse, anzi lo vorrebbe, tanto da coprirsi sempre con abiti lunghi e indossare cappelli a tesa larga. 
Ma a Borgo Gallico, Tommaso la trova e non può dimenticarla. Non la vede, ha giorni di buio totale e pochi di luce,  eppure non importa, perché Tommaso ha una polaroid, con cui può immortalare anche le cose che sul momento non vede, così da poterle riguardare quando recupera la vista. In quelle foto, Angelica è bellissima, e Tommaso la convince che è possibile non aspettare la notte.
Nel rincorrere le loro scelte, le loro bugie e la loro passione, intraprenderanno un salto che durerà una vita.
Valentina D'Urbano, che personalmente reputo una delle più brave in Italia, scava i suoi personaggi, quasi in tutti i suoi libri, e in questo non è da meno. La violenza che si abbatte su Tommaso e Angelica è devastante, ma fornisce ai protagonisti la possibilità di riscattarsi, di sentire e godere fino in fondo della bellezza di un sentimento ineguagliabile.
La scrittura, come sempre, densa e accattivante, catapulta il lettore in una storia mozzafiato, cupa e  ambientata negli anni '90, perfettamente ricostruiti.
La D'urbano è graffiante, geniale dell'introspezione dei personaggi, fortemente caratterizzati.
Ognuno dei suoi personaggi entra dentro la vita del lettore e lascia sempre qualcosa, sempre una ferita.
Non ci si può non innamorare dei suoi libri, anche se non appartengono al vostro genere. 
Personalmente li trovo una bellissima pausa tra le diverse saghe fantasy o dark che adoro, per cui ritornerò volentieri sulla scrittrice. 
Magari alcuni ritengono imperfetti alcuni aspetti dei suoi romanzi, ma come dice lei:
Non ti innamori delle cose perfette, senza segni. Le cose perfette sono di tutti. Ti innamori delle zone d'ombra, delle crepe, delle storture che vedi e senti dentro, che ti appartengono. Ti innamori di chi è riuscito a sopravvivere


Lettura consigliatissima.
Buona lettura ❤️


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